
Pierluigi Zanzi (Suono) - Dalla Calabria arriva Serafino, musicista che è un po' rasta, un po' mediterraneo, un po' cantautore, un po' rapper... insomma, un esempio di quello che attualmente è un bel modo per farsi strada e dare un messaggio originale al pubblico. Serafino ha un curriculum alle spalle che copre gli anni '90 con collaborazioni a nome Claudio Bisio o Paolo Rossi, spettacoli in favore di attività benefiche e di sostegno alle diversità, concerti come quello di Fuscaldo nel '99 che è stato organizzato grazie a una petizione popolare. Questo suo nuovo lavoro è interessante più di quanto il nome dell'autore possa far immaginare. Già il brano di apertura a title track porta con sè una coinvolgente spinta ritmica, ma è tutto il disco a vivere di una pulsione sonora penetrante ed efficace, grazie anche a un uso dell'elettronica calibrato e a una buona capacità di far stare i suoni sintetici "dentro" i pezzi. Qualche calo si ha forse nei momenti più lenti. Nel resto del lavoro viene invece fuori una personalità poliedrica anche nella stesura dei testi, con qualche venatura stilistica a ricordare Frankie Hi Nrg nelle metriche e il miglior Daniele Silvestri nel voler cercare "il suono in più" che colora e arricchisce il ritmo del pezzo. Buon lavoro, insomma, ben più meritevole d'ascolto di tanta rinomata immondizia.